giovedì 15 novembre 2007

Notte in citta'


Dopo una giornata di cammino nel fango, finalmente posso mettermi a letto. Ma quando sistemo il sacco a pelo gia' disteso sul materasso, ci trovo sotto un nido di bigattini. Forse e' rimasto qualche avanzo di cibo da qualche parte, forse dovrei lavare tutto. In effetti c'e' un fetore eccessivo nella stanza. Guardo ai vestiti messi a stendere, zuppi di fango e sudore. Cerco di lavarre alla meno peggio qualche camicia, rimuovo i bigattini, scopo accuratamente per terra, ne trovo altri sotto le assi del pavimento. Alla fine ho pulito tutto, e mi metto a dormire stremato.

Fra me e me penso di essere una persona un po' troppo suggestionabile. Sto ancora dormendo, accoccolato sul sacco a pelo, la mano sotto il cuscino, e mi ripeto di non lasciarmi impressionare, di continuare a dormire. Ma la sensazione di avere la mano piena di vermi continua a restare. E' solo una sensazione. E' un sentire-non sentire, un impercettibile movimento. E' solo un'impressione. Ma troppi concetti non aiutano il sonno, e alla fine mi sveglio. Guardo la mia mano ed e' in effetti piena di vermi. Ce n'e' una bella popolazione annidata sotto il cuscino. Mi domando da dove siano venuti, spero non dalle mie orecchie. Alla mente mi tornano vecchi film dell'orrore, con flussi di vermi che escono dal naso e dalla bocca. Basta sciocchezze, la cosa piu' ovvia e' che i vermi salgano da sotto il pavimento, attraverso le fessure tra le assi. Rimuovo i bigattini, pulisco di nuovo tutto, ma non mi sento nella migliore predisposizione per fare colazione e iniziare la giornata. Mi distendo un attimo sul letto, accuratamente ripulito, e chiudo gli occhi.

Come una pioggerella rada, un rumore viene dal letto. Mi guardo attorno, e altri vermi marciano verso un riparo. Plick, e un altro verme appare sul letto. I vermi piovono dal soffitto, dalle fessure tra le assi. Ci deve essere un animale morto lassu', forse un topo. Questo spiega anche il terribile fetore nella stanza. Impacchetto rapidamente le mie cose, comprese le camice ancora umide, carico lo zaino e mi avvio, mentre la pioggerella di vermi continua a ticchettare sul materasso. Plick… plick.... plick....

1 commento:

An3a ha detto...

Ciao Sergio!

Un saluto dall'altra parte del mondo, e' sempre bello leggere i tuoi racconti ... certo che se qui cosi hanno fatto schifo a te ... non oso immaginare ad una persona qualunque!

Un abbraccio!