lunedì 16 febbraio 2009

Inverno


La neve scricchiola sotto lo scarpone, un sussurrio sottile che si fonde al frusciare di un ramo, al gocciolare gelato da un sasso. Ogni tanto il tonfo che libera un ramo dall’eccesso di neve, ogni tanto lo schianto di un ramo che non ce l’ha fatta. E il volo silenzioso di due nibbi reali, fotografati immobili nell’aria gelata.
Sapore di neve sul palato, odore di vento e resina gelata- La foresta è un ammasso di acqua cristallizzata e carbonio vivo, che pulsa lentamente sotto la scorza di freddo.
Unica cosa viva, un corvo si alliscia le penne, dall’alto di un albero secco. Ma sotto di lui cento occhi scrutano silenziosi le ombre di luce sotto il manto bianco. L’inverno sarà duro, come ogni inverno che viene, e un intero popolo di zampe, code e piccoli occhi neri si domanda se vedrà un’altra primavera.
L’inverno è un nemico terribile, per chi lo vive, ma è indulgente. L’inverno uccide, ma non stermina. La foresta tornerà a fiorire. L’inverno non è fuoco, non è cemento, non è bulldozer, e nemmeno pioggia acida. L’inverno è vento che scema, neve che si scioglie al sole di marzo. L’inverno è un respiro nella foresta.
La foresta si illumina all’improvviso di un sole sfolgorante. Un abbaglio di tramonto prima che torni il sonno gelato della notte.
Fuori, la morsa di cemento avanza, metro per metro. Senza fermarsi.