lunedì 29 ottobre 2007

Il salto della nave



Kuala Cenaku, 29 ottobre 2007. Il sole si alza dietro agli alberi. Una coppia di buceri saluta la giornata sorvolando a grandi falcate la piccola squadra di magliette arancione chiazzate di fango: "Tim Pembendung Kanal - Damming Crew". Ma nessuno indossa i guanti zuppi, c'e' qualcosa che non quadra: dall'altro lato della diga, ancora in costruzione e' posteggiato un lungo battello, di una decina di metri e passa. Fermo, come a un semaforo sempre rosso.
No, questa davvero non ce l'aspettavamo. Che ci fa un'imbarcazione di quella portata in un canale di drenaggio?
Dalla barca escono un uomo e una donna, e dietro la il tendone fanno capolino tre bambini. I vestiti sono stracci scoloriti, i volti portano il peso di rassegnati, abituati a vagare sul fango se su fatiche grandi.
Uno scambio di sigarette e di parole, ed esce una nuova storia. Abitavano nella foresta, pescando, coltivando un po' di manioca in un fazzoletto di terra. Poi sono arrivati gli impiegati della compagnia e gli hanno detto di andarsene. Così, da un giorno all'altro. Hanno messo le loro poche cose sulla barca-casa, e si sono avviati. Ma nessuno gli aveva detto che il canale era chiuso. Ora aspettano, con la pazienza di chi non ha alternative.

Che si fa? Di smontare il canale non se ne parla, e poi i pali sono ormai profondamente conficcati nel terreno, non mollerebbero mai la presa. No, la soluzione e' solo una: costruire uno scivolo per la barca, sopra la diga. E poi tirare, tirare, con tutta la forza possibile.
Mentre costruiamo lo scivolo la marea lentamente sale. L'acqua inverte la marcia e fluisce dal fiume, riempiendo il canale. La barca poco a poco si solleva. Quando iniziamo a tirare tutte le corde con cui abbiamo imbragato al nave, sembra una scena surreale, a meta' tra Frizcarraldo e un kolossal sulle piramidi egiziane. Ma e' tutto vero. Alla fine l'imbarcazione si arrampica in cima alla diga e si tuffa pigramente dall'altra parte, immergendosi senza danni apparenti.
"Selamat tinggal, Pak" arrivederci zio. Due braccia si agitano nell'aria, sulla barca che si allontana, mentre nuove travi continuano ad impilarsi sulla diga in costruzione.

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