giovedì 14 aprile 2005

L'incontro con i logger


Stazione forestale di Greenpeace 14 aprile 2005. Ci rechiamo alla stazione forestale di Greenpeace assieme agli scrittori, mella speranza di calmare le acque. La stazione e' ancora "assediata " dai logger, i taglialegna, che alzano cartelli contro greenpeace: Greenpeace nazi, Greenpeace=AlQuaida, Fuck FSC.

Slogan contraddittori piu' che altro, dato che la certificazione FSC sarebbe un metodo per aumentare, e non diminuire il lavoro. Ma sappiamo tutti che e' un'altra la partita che si sta giocando nelle foreste della Lapponia, e vengono costruite su misura minacce di licenziamento, per usare i logger come massa di manovra.

Nei giorni scorsi minacce e insulti. Questa mattina i logger hanno bruciato le croci di fronte al campo, simulando la simbologia del Ku Klux Klan. Dopo la visita alla stazione, proponiamo agli scrittori di approcciare i logger. Con loro non possono limitarsi agli urli e agli insulti, puo' essere un'occasione per aprire un dialogo. Gli scrittori raccolgono la proposta con entusiasmo: sono qui per conoscere, per parlare con tutti. Per una mezz'ora il nostro Niccolo' Ammaniti e Xavier Moro, lo scrittore spagnolo, scambiano opinioni e punti di vista. “Cosa direste se venissimo nel vostro paese a criticarvi, e a chiedervi di ripiantare le foreste che avete distrutto?” Ripetono i logger. “Ma certo, venite! - risponde Karel - abbiamo bisogno di critiche che siano costrittive. Ascoltare e' essenziale per cambiare. E noi non siamo qui per condannare nessuno, ma per dirvi, in amicizia, di non commettere i nostri stessi errori”. Uno spiraglio effettivamente si apre. Sembra quasi che si possa aprire un dialogo. Ma nello stesso momento gli attivisti, che demarcano le aree Sami, sono seguiti e minacciati, i cartelli rapidamente eliminati. Sembra che il conflitto sia deciso e alimentato altrove.



Torniamo stanchi e un po' depressi. Ma i Sami sembrano sapere come farci tornare il buonumore. Ci invitano nella sauna, e poi tutti dentro al lago. Dentro al lago? Si, basta spaccare la crosta di ghiaccio e buttarsi dentro. Facendo attenzione a non perdersi sotto al ghiaccio. Una cosa e' sicura, dopo la sauna l'acqua a zero gradi non e' affatto fredda. Ed e' vero, provare per credere. Cosi' come e' vero che questa strana cura fa tornare il buonumore. E anche l'ottimismo: domani e' un altro giorno.

Nessun commento: